Martedì 26 aprile, nella seduta antimeridiana, ha avuto luogo la discussione generale delle proposte di legge: “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere” e “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e di quelli provenienti da filiera corta”.
Nella parte pomeridiana, la Camera ha approvato il disegno di legge: “Deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.
La riforma prevede lo stop alle porte girevoli tra politica e magistratura; separazioni delle funzioni; un sistema elettorale misto per l’elezione dei consiglieri togati del Csm che pero’ non prevedera’ il sorteggio dei collegi; nuove regole per evitare le ‘nomine a pacchetto’ per i capi degli uffici.
Ecco le principali innovazioni.
CSM – Il sistema elettorale sara’ misto, binominale con quota proporzionale. Non sono previste liste. Il sistema si basa su candidature individuali. Dovrà esserci un minimo di 6 candidati in ogni collegio binominale, di cui almeno la meta’ del genere meno rappresentato. Se non arrivano candidature spontanee o non si garantisce la parita’ di genere, ci sara’ un sorteggio.
NOMINE- il Csm dovra’ procedere alle nomine in base all’ordine cronologico delle scoperture. Vengono introdotte norme di trasparenza: saranno pubblicati online gli atti e i curricula.
STOP ALLE PORTE GIREVOLI- divieto di esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e governativi. A fine mandato, i magistrati che hanno ricoperto cariche non possono piu’ svolgere funzione giurisdizionale: i magistrati ordinari vengono collocati fuori ruolo presso un ministero o presso Consiglio di Stato, Corte dei Conti e Massimario della Corte di cassazione, con funzioni non giurisdizionali. Il magistrato che si e’ candidato ma non e’ stato eletto per tre anni non potra’ tornare a lavorare nella regione in cui ha corso per una carica elettiva.
LIMITI AI PASSAGGI DI FUNZIONE – Sara’ possibile un solo passaggio di funzione tra requirenti e giudicante nel penale entro i 10 anni dall’assegnazione della prima sede.
Il provvedimento passa all’esame del Senato.
Mercoledì 27 aprile la Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell’Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale.
Si tratta di un disegno di legge delega che ora passerà all’esame del Senato.
Successivamente sono state esaminate le mozioni concernenti iniziative in materia di servizio civile universale.
La mozione di maggioranza impegna il governo, tra l’altro, ad adottare iniziative per prevedere sin dal prossimo disegno di legge di bilancio, risorse per il Fondo nazionale per il servizio civile universale per assicurare l’accesso al servizio di tutti i volontari richiedenti; ad adottare iniziative per garantire la partecipazione di tutti i giovani, agevolando, in particolare, quelli con minori opportunita’ affinche’ il servizio civile diventi una leva di inclusione sociale effettiva; ad adottare iniziative finalizzate alla semplificazione dei bandi, rafforzando i meccanismi di verifica e ad adottare iniziative per definire lo status giuridico dell’operatore volontario durante il servizio civile all’estero.
Alla ripresa pomeridiana della seduta la Camera ha approvato, in via definitiva, la proposta di legge: Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere.
Il testo mira a garantire un flusso informativo adeguato sulla violenza di genere per progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno. La normativa prevede che l’Istat e il Sistan (Il Sistema statistico nazionale) permettano la realizzazione di indagini periodiche dedicate alla violenza contro le donne, con stime anche sulla parte sommersa dei diversi tipi di violenza: violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e stalking.