Il lavoro coatto, la proposta di Fratelli d’Italia…

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La crisi che si è innescata la scorsa settimana e che ha portato alla caduta del Governo rischia indubbiamente di gettare un’ombra su certi programmi politici pericolosi per la tenuta del nostro Stato sociale.

Un esempio di ciò che intendo è quello relativo alla proposta di politica del lavoro ideata dal partito della Meloni, sancita, nero su bianco, nel relativo programma politico.

In particolare, Fd’I propone di introdurre un vero e proprio sistema sanzionatorio nei confronti dei giovani che, ricevuta un’offerta di lavoro, la rifiutino e ciò indipendentemente dal contenuto della proposta e quindi indipendentemente che quest’ultima risulti coerente con i percorsi di studio, di formazione, con le aspirazioni dei beneficiari e soprattutto indipendentemente dallo stipendio offerto.

Il “giovane – citando testualmente – non potrà più scegliere se lavorare o meno, ma è vincolato ad accettare l’offerta di lavoro per sé, per la sua famiglia e per il Paese” con “l’applicazione di un sistema sanzionatorio”.

Proposte che solo per idearle necessariamente devono promanare da un modo assai distorto di intendere i bisogni della società, dei suoi cittadini, della loro felicità.

Non è l’unico caso peraltro in cui Fd’I filtra i bisogni della società servendosi di formule scioviniste molto ambigue come quella di “famiglia e Paese” che certamente di fronte alle istanze di libertà promananti dalla società civile non posso che rivelare cattivi presagi.

Vi invito a non abbassare la guardia, a partecipare, a presentarvi alle urne, a non dimenticare che quando si fanno strada proposte come queste vuol dire che il sistema non gode di buona salute, che in gioco ci sono i nostri diritti e le nostre libertà, ivi compresi quelli di non vivere in un mercato del lavoro coatto.

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